Off-site: la parola chiave per l’edilizia di domani

Off-site: la parola chiave per l’edilizia di domani

Efficienza, qualità, velocità e sostenibilità. Tutti i lati positivi di un nuovo modello di lavoro che presto cambierà l’Italia

 

“Si abbassano i costi, cresce laffidabilità nei tempi di consegna e negli standard produttivi, con ricadute su qualità, comfort e sicurezza” questo il connubio di elementi che spiana la strada per il futuro dell’edilizia. Si chiamerà off-site la rivoluzione già cominciata, almeno nelle intenzioni, che riguarderà il settore edile negli anni a venire e toccherà l’intero comparto e tutti gli addetti ai lavori.

Si tratta di un processo che mette insieme la manifattura con l’edilizia appunto, spostando la produzione dal cantiere vero e proprio alla fabbrica: nel luogo dove sorgerà il nuovo edificio si provvederà solamente all’assemblaggio delle varie componenti. Un procedimento ibrido in cui si punta su efficienza e versatilità, un cambio culturale netto e che dovrà essere digerito dalle imprese e dai professionisti di oggi e di domani. La svolta in atto nasce anche con l’intenzione di far uscire definitivamente il settore dalla crisi che lo colpisce ormai da troppo tempo.

Puntare sulla riqualificazione 

Potremmo dire che il termine off-site va a braccetto, in particolare modo nel nostro Paese, con la parola riqualificazione: oggi quello che conta di più nelle costruzioni non è l’espansione del patrimonio edilizio, ma il ritorno ad intervenire e dare nuova vita al patrimonio già esistente. La pensa così Ezio Micelli, Presidente del Comitato scientifico REbuild, la cui edizione 2017 è stata interamente dedicata a questo argomento. Non si tratta di costruire nuovi immobili, ma di rigenerare quelli inefficienti, per giungere a un nuovo concetto di edificio sostenibile.

Basta pensare che il 76% del patrimonio immobiliare italiano ha oltre 40 anni ed è fortemente bisognoso di energia: necessita perciò di un’innovazione che faccia davvero cambiare marcia al nostro Paese. Per arrivare a questo è indispensabile pensare a modelli di business radicalmente diversi, iniziare a lavorare sul tema dell’efficientamento e sull’aumento dell’efficacia. Tutto questo significa operare una discontinuità tecnologica e oggi la digitalizzazione del processo e lo spostamento della produzione dal cantiere alla fabbrica rappresenta la soluzione in grado di assicurare il maggior incremento di produttività. I livelli di inefficienza, non solo in Italia, nel settore delle costruzioni sono noti. Basta fare il paragone con il settore manifatturiero: quest’ultimo riesce a impiegare l’85% del tempo lavorato in azioni produttive, siamo soltanto a quota 45% invece nel settore delle costruzioni.

 

futuro edilizia

 

Perchè affidarsi a queste nuove tecniche?

L’altro connubio vincente è quello tra business edilizio ed energetico, unione che ha l’obiettivo di creare un circolo virtuoso per ogni tipo di intervento: sia per chi si troverà a risparmiare sulle bollette, sia per tutti coloro che vivranno nelle città di domani.

L’edilizia off-site richiede tempistiche molto inferiori rispetto ai metodi tradizionali, parliamo del 60% di tempo in meno. Ne sono un esempio gli interventi plug&play delle facciate: elementi che hanno al loro interno tutte le funzioni, dalla climatizzazione al cablaggio, alla produzione energetica. Queste componenti diventano al tempo stesso un fattore esterno interpretato da architetti, imprese o dal soggetto che interviene per dare un aspetto diverso ad ogni edificio che viene realizzato, ristrutturato o riqualificato.

Insomma, l’edilizia off-site offre degli indubbi vantaggi perché permette di:

  1. velocizzare il processo di costruzione (come abbiamo accennato)
  2. impegnare manodopera qualificata, che lavora in un ambiente chiuso e controllato su cui non ha incidenza il clima
  3. progettare con precisione, riducendo gli errori e la produzione di materiali di scarto
  4. portare nell’edilizia la qualità e le conseguenti garanzie di prestazione, tipiche di un processo industriale.

Il modello olandese di Energiesprong non é l’unico a dimostrare che è possibile trasformare l’intera filiera del settore delle costruzioni: spostando cioè in fabbrica ciò che oggi avviene in cantiere e usando la tecnologia digitale, capace di innervare in modo completamente nuovo i processi di progettazione, di esecuzione e di gestione del costruito.

Essendo la seconda manifattura d’Europa, l’Italia può e deve perfezionare la tecnologia off-site: l’ibridazione dell’edilizia con la manifattura (digitale) non può che aggiungere qualità e bellezza al risultato finale e contribuire alla rinascita edilizia del nostro territorio.

 

Alcuni casi innovativi

Per capire in concreto di cosa stiamo parlando, andiamo a vedere alcuni degli edifici più innovativi costruiti con questo metodo.

Il nuovissimo ospedale Circle Health è stato progettato da Bryden Wood e costruito dall’impresa Vinci. Gran parte degli elementi sono stati costruiti ed assemblati in fabbrica; in questo modo si sono ridotte del 70% le attività in cantiere. Questo edificio rappresenta molto bene un modello internazionale di successo in termini di riduzione dei costi per tutto il ciclo di vita dell’immobile: -20% di tempi e -20% di costi.

A parlare quindi non sono proiezioni future ma casi concreti. Dalla Spagna, grazie al lavoro de La Casa por El Tejado, arriva un incredibile tecnica costruttiva che permette di insertare moduli prefabbricati sul tetto piano di edifici esistenti. I palazzi crescono, di uno o più piani. Completano vuoti urbani, migliorando l’aspetto estetico delle grandi metropoli europee: da Barcellona a Madrid, a Parigi.

Dall’Olanda, dove Peter Goossen, design manager di BouwNext e Jan Willem Sloof, titolare di Renolution, piccola impresa con appena 25 dipendenti ha messo a punto una modello per rinnovare gli involucri esistenti. Tutto costruito in cantiere: assemblato in due giorni di posa. Per ottenere risparmi energetici fino al 95%. E ancora: nelle visioni di Vicente Guallart, direttore generale di Urban Habitat; quest’ultimo per costruire le sue architetture usa i materiali della tradizione (mattone, legno, cemento), ma grazie all’innovazione li spinge ben al di là delle “consuete” potenzialità. Perché l’asticella del traguardo a cui si può puntare con ciò che già esiste è molto più alta di quanto si pensi.

In Italia non siamo da meno e le storie di successo iniziano a succedersi con regolarità; ne è la dimostrazione un’iniziativa promossa a Bolzano dall’Ipes, l’istituto per l’edilizia sociale, che ha affidato al “Laboratorio di Architettura Architetti associati” di Reggio Emilia il progetto di retrofit urbano di cinque blocchi con una quarantina di alloggi. “Il progetto – spiega l’architetto Andrea Rinaldi – è pensato come un intervento interamente dall’esterno, per layer successivi, reversibile nel tempo, adatto per scegliere gli ambiti di intervento e innovativo perché consente di sperimentare nuove metodologie, anche per parti”. Nell’ambito del progetto europeo Sinfonia si riqualifica un edificio degli anni ’60 con un approccio di assemblaggio che potrebbe fare scuola, spingendo verso una nuova cultura italiana per la trasformazione dell’ingente patrimonio abitativo.

Industrializzazione per il recupero quindi, ma lo stesso metodo può essere applicato alle nuove costruzioni. A Bardolino, paese in riva al Lago di Garda, il campeggio Continental ha riaperto a Pasqua 2017 sostituendo i 19 bungalow esistenti con altrettanti, più belli e performanti, progettati dallo studio Ardielli Associati. In soli 6 mesi, per non perdere nemmeno un giorno della nuova stagione, la consegna delle casette. Il progetto si situa in classe energetica A, con una tipologia costruttiva mista in legno e calcestruzzo realizzata dai bresciani del Gruppo Nulli con Wood Beton. Tra i cantieri aperti più di recente c’è quello per il Polo dell’innovazione dell’Università di Parma: un edificio multipiano, interamente in legno, che ospiterà 30-35 aziende impegnate nella ricerca sui temi del trasferimento tecnologico.

 

Il futuro dell’edilizia appare segnato: per quanto riguarda il presente ti ricordiamo che non puoi perdere altro tempo senza conoscere tutti i cantieri e gli interventi di interesse per la tua azienda: iscriviti (click qui) a CantieriEdili e ricevi gratuitamente tutte le segnalazioni e acquisisci i dati di contatto di chi progetta e commissiona opere nella tua zona!










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