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Certificazione acustica in edilizia: cos’è e quando è obbligatoria

Certificazione acustica in edilizia: cos’è e quando è obbligatoria

Quali sono le nuove norme che disciplinano i livello di inquinamento acustico negli edifici?

In materia di certificazioni, oltre alla più conosciuta certificazione energetica, esiste anche quella acustica, con tutte le differenza del caso. Quando si parla di inquinamento da rumore, occorre sapere che il certificato viene rilasciato sulla base di alcuni test, svolti nelle varie stanze dell’immobile.

A differenza dell’efficienza energetica, che si basa sulle prestazioni della casa e dei suoi elettrodomestici, in questo caso le classi sono 4, una per ogni tipologia di rumore: dall’ambiente meno rumoroso (prima classe) a quello con un tasso più elevato di rumore (quarta classe).

Questo tipo di certificato deve essere redatto obbligatoriamente per tutti i tipi di edificio, anche quelli ad uso industriale, agricolo e artigianale. Discorso diverso invece per gli edifici come scuole, ospedali e case di cura dove la disciplina si basa su parametri un po’ diversi.

E quali sono i rumori considerati quando avviene la valutazione? Il calpestio e il rumore degli aerei, quello causato dagli impianti a funzionamento continuo e discontinuo e l’isolamento della facciata.

Quando è obbligatorio eseguire la certificazione acustica?

La norma, entrata in vigore dal 31 dicembre 2011, prevede che tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno dotarsi di questa certificazione, così come chi deciderà di affittare o vendere il proprio immobile. Se invece la casa è stata costruita prima dell’approvazione della norma, non ci sarà bisogno della valutazione, a meno che non si decida per l’affitto o la vendita.

La materia ha cominciato ad interessare molto i legislatori, in quanto si è sempre più sensibili al tema dell’inquinamento in tutti i campi, e quello acustico non fa eccezione. Per la salute e il benessere delle persone si è deciso di implementare queste misure, in modo da diminuire i problemi legati a questo tipo di inquinamento.
Da qualche mese infatti sono uscite nuove disposizioni volte a migliorare la normativa già in vigore, la prima delle quali riguarda le figure professionali che possono redigere questo documento.

Quali sono i requisiti di base per eseguire la certificazione acustica?

Se si tratta di un nuovo immobile, la certificazione acustica richiesta si basa sulla verifica dei requisiti acustici passivi degli edifici. Nello specifico questi ultimi devono avere un buon livello di isolamento l’uno dall’altro e non devono superare la soglia di rumore proveniente dall’esterno, sulla base di parametri stabiliti per legge. In più, come accennato, anche il calpestio è un parametro che viene preso in considerazione per la misurazione e deve attestarsi entro certi valori.

In ultima istanza l’esame toccherà anche alle sale caldaie, nel caso di riscaldamento a carburante, agli eventuali motori utilizzati per il sollevamento e lo spostamento dell’acqua e al rumore degli ascensori: di questi oneri se ne occupa il costruttore, ovvero l’azienda che realizza l’intero edificio, oppure i condomini nel caso in cui alcune opere e macchinari vengano realizzati successivamente.

I Comuni sono i soggetti maggiormente interessati al controllo dei requisiti di insonorizzazione acustica da parte delle aziende operanti nel territorio e degli immobili.

Chi deve richiedere e chi può eseguire la perizia per la certificazione acustica?

Come già detto la richiesta deve essere a carico del costruttore dell’edificio (l’impresa che esegue i lavori), mentre la certificazione può essere eseguita da tecnici esperti nel campo dell’acustica e delle vibrazioni. Questa figura deve necessariamente essere abilitata sotto il profilo giuridico e inoltre preparata nello stabilire i valori di rumore, facendo in modo che questi rispecchino effettivamente la realtà delle cose.

Da aprile 2017 la sezione riguardante la figura professionale dedicata al rilevamento acustico è stata implementata; in sostanza sono stati determinati con precisione i criteri generali per poter esercitare la professione ed è stato disciplinato l’elenco nominativo dei soggetti abilitati istituito presso il Ministero dellAmbiente e i requisiti necessari per liscrizione.
Spesso le rilevazioni vengono compiute dai tecnici dell’ARPA (agenzia regionale per la protezione ambientale), ma anche da periti di aziende private certificate.
Ovviamente sono disponibili diversi software che permettono di misurare e valutare la classificazione acustica di un edificio; grazie alla loro sempre maggiore accuratezza, il lavoro degli esperti viene semplificato e le perizie diventano sempre più rispondenti alla realtà

Quali sono le nuove regole per la certificazione acustica?

Altre sezioni della norma che sono state riviste e regolamentate più dettagliatamente riguardano:

  1. La valutazione dell’impatto acustico: vengono modificate le modalità e i termini di presentazione della relazione sullo stato acustico del Comune. Inoltre prevede che la valutazione di impatto acustico di infrastrutture di trasporto (lineari, aeroportuali e marittime) deve considerare i casi di concorrenza tra le diverse infrastrutture interessate.
    Infine vengono promulgati nuovi regolamenti per le sorgenti di rumore attualmente non considerate dalla normativa ed è stata aggiornata la disciplina delle emissioni sonore prodotte nello svolgimento di attività sportive. Alla definizione di ‘sorgenti sonore fisse’ vengono aggiunti gli impianti eolici.
  2. L’inquinamento acustico da macchine rumorose: con il Dlgs 41 del 17 febbraio 2017 è stato colmato un vuoto normativo relativo alle macchine rumorose operanti allaperto e regolamentate dalla Direttiva 2000/14/CE, importate da Paesi extracomunitari e messe in commercio nella distribuzione di dettaglio, per le quali non sia stata prodotta la certificazione e la marcatura CE, e a prevenire possibili procedure di infrazione nei confronti dell’Italia.
  3. Mappature acustiche: il decreto introduce l’obbligo per i Comuni di redigere le mappature acustiche secondo i criteri e le specifiche dettati dalla Direttiva Inspire (2007/2) e prevede, a decorrere dal 31 dicembre 2018, metodi comuni per la determinazione del rumore stabiliti dalla Direttiva 2002/49/CE.

Quanto costa una valutazione per la certificazione acustica?

È chiaro che il costo delle certificazioni varia molto in base alla situazione dell’immobile, alla sua grandezza e alla tipologia di edificio.
Mediamente la rivelazione e la certificazione di base del livello d’insonorizzazione acustica di un immobile si aggira intorno ai 600/700 euro.

 

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